Il 20 dicembre si è tenuta a Villa Minozzo la rappresentazione del Presepe Vivente di cui, quest'anno, ho curato il copione in accordo con l'organizzazione. Un incontro di arti: dalla musica, alla poesia, ai canti, alle tradizioni... non ci siamo fatti mancare niente in questo kolossal sotto le stelle che ha portato nel nostro comune tantissime persone. La magia del Natale tornerà il 27 dicembre con l'ultima rappresentazione che vede protagonista Silvia Razzoli nel ruolo di Maria. Più di 130 figuranti e uno staff di persone che hanno lavorato dietro le quinte per portare un paese indietro nel tempo e farci rivivere la magia delle notti palestinesi nell'anno 0. 

Che meraviglia Viterbo a Natale.

Sabato 13 presenterò Ferentium assieme a Catia. Un modo splendido per rivedere una bellissima città e passare tempo coi miei amici laziali. Un'occasione splendida, che sa di amicizia, natale, cuore. 

La cultura non è solo nelle pagine dei libri. E' nelle pieghe dei tessuti, nell'evoluzione delle arti e della musica.

Una bella presentazione al Bosco Urbano di Modena. Location splendida che ha ospitato me e Roberta: su un palco, davanti a un pubblico interessato e attento. Ritrovo Daniela, la mia amica psicologa co-autrice di "Mattia e la Musica del Cuore" e faccio raccontare a lei la storia di questa pubblicazione. Poi io e Roberta iniziamo il nostro teatrino, fatto di gioco, di risate, di presentazione. Perché la cultura è anche sorriso, è divertimento, è armonia. E' trovare il giusto bilanciamento tra il momento di raccoglimento e quello di euforia. Grazie quindi come sempre a tutti: al Bosco Urbano per la splendida organizzazione, a Daniela, Francesco e Mattia e a tutti i nuovi amici che hanno partecipato!

La prima volta che andai in questo castello, ci andai col mio fidanzato. Poi iniziai ad andarci col marito. Poi col marito e la figlia. E ieri, col marito, la figlia, il fidanzato della figlia, i suoi genitori e… i miei libri.

𝟐𝟑 𝓪𝓰𝓸𝓼𝓽𝓸

𝓒𝓪𝓵𝓲𝔃𝔃𝓸 𝓫𝔂 𝓷𝓲𝓰𝓱𝓽

C’é qualcosa, in Appennino, di potentissimo. É il connubio delle arti. Perché non importa se c’è tanto o poco pubblico, se si vende o non si vende. L’importante é il segnale, forte e chiaro, che abbiamo lanciato. Quando la cultura chiama, gli autori d’Appennino rispondono.

Scrivere è un'Arte. Ne abbiamo avuto prova ieri sera, alla Cantoniera dove, in un incontro da scrittrici, abbiamo parlato delle varie forme di scrittura e di come queste influiscano sulla nostra quotidianità. Un viaggio dentro noi stesse, dentro le frontiere dell'immaginario, in quell'aria dal sapore di Ancyria ma permeata dei vari personaggi creati, dei grandi amori che hanno vissuto, dai grandi eventi che hanno caratterizzato la loro storia. Bello, bello, bello. 

Una volta, a una conferenza su Aldo dall'Aglio, una Professoressa disse che quando la dimensione intima del ricordo incontra la collettività, ecco che diventa Memoria. Ieri si è fatta Memoria. Memoria di una piccola donna d'Appennino - piccola perché esile - che ha fatto cose enormi. Tra il 1943 e il 1945 Maria Vittoria Bertolini vedova del capitanto Prospero Fioroni ha salvato una famiglia di Ebrei. Un certo Lazzaro Padoa... ancora famoso negli ambienti reggiani. La biografia di questa grandissima donna è quella di un'eroina d'altri tempi, e invito a documentarsi perché le parole non sono mai abbastanza. Parere condiviso dagli storici - io sono un'appassionata storica e ascolto quello che dicono assaporandolo come un dolce delicato e gustoso - è informarsi da fonti certe, non perdersi nei meandri del web che a volte possono essere fuorvianti. Ecco allora che, chi volesse conoscere meglio Maria Vittoria, può consultare l'opuscolo "Memorie" pubblicato quest'anno dal comune di villa minozzo in comunione con la Parrocchia e scritto da Carlo Malvolti, che a sua volta si rifà (come tutti noi) al libro "Le Fiamme Verdi" del Prof. Giuseppe Giovanelli. Questo libro è fondamentale per chi volesse avventurarsi a scrivere di resistenza in Appennino. L'occasione per parlare di Maria ci viene data dalla presentazione di un romanzo "nel cuore dei giusti" scritto da Stefania P. Nosnan. Assieme a Stefania abbiamo ricalcato la sua ricerca nel cuore delle tre donne di cui parla, quattro con la protagonista, e il viaggio interiore degli scrittori che scrivono di storia.

Di terra: a Minozzo, sabato e domenica, con due firmacopie che hanno impegnato me e Roberta. Di cielo, a Febbio, in questa locallità meravigliosa d'Alto Appennino, dove si gustano frescura e libri. Tante emozioni che si sovrappongono, che sanno di casa, di ieri, di cose belle. Ma anche di domani, di progetti, di futuro.