Una volta, a una conferenza su Aldo dall'Aglio, una Professoressa disse che quando la dimensione intima del ricordo incontra la collettività, ecco che diventa Memoria. Ieri si è fatta Memoria. Memoria di una piccola donna d'Appennino - piccola perché esile - che ha fatto cose enormi. Tra il 1943 e il 1945 Maria Vittoria Bertolini vedova del capitanto Prospero Fioroni ha salvato una famiglia di Ebrei. Un certo Lazzaro Padoa... ancora famoso negli ambienti reggiani. La biografia di questa grandissima donna è quella di un'eroina d'altri tempi, e invito a documentarsi perché le parole non sono mai abbastanza. Parere condiviso dagli storici - io sono un'appassionata storica e ascolto quello che dicono assaporandolo come un dolce delicato e gustoso - è informarsi da fonti certe, non perdersi nei meandri del web che a volte possono essere fuorvianti. Ecco allora che, chi volesse conoscere meglio Maria Vittoria, può consultare l'opuscolo "Memorie" pubblicato quest'anno dal comune di villa minozzo in comunione con la Parrocchia e scritto da Carlo Malvolti, che a sua volta si rifà (come tutti noi) al libro "Le Fiamme Verdi" del Prof. Giuseppe Giovanelli. Questo libro è fondamentale per chi volesse avventurarsi a scrivere di resistenza in Appennino. L'occasione per parlare di Maria ci viene data dalla presentazione di un romanzo "nel cuore dei giusti" scritto da Stefania P. Nosnan. Assieme a Stefania abbiamo ricalcato la sua ricerca nel cuore delle tre donne di cui parla, quattro con la protagonista, e il viaggio interiore degli scrittori che scrivono di storia.
Grazie alla Famiglia Fioroni per aver reso speciale questo evento, omaggiandoci anche di genuini prodotti "della officina di Costabona".

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